Associazione culturale

Sogno Clown onlus

 

 

... sogniamo insieme...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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"la medicina

non è divertente,

ma c'è molta

medicina nel

divertimento"

L e M Cowans

 

 

Un vecchio detto recita "il riso fa buon sangue" e come in ogni detto popolare dietro è nascosta una grande verità. E' su questa verità che si basa il principio curativo della comicoterapia.

La risata ha un effetto positivo nel corpo tale da innescare processi chimici fisiologici che favoriscono il processo di guarigione, primo fra tutti è la maggiore secrezione delle catecolamine, gli analgesici naturali del nostro corpo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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"Ridere non è solo

contagioso,

ma è anche

la migliore

medicina"

Patch Adams

Il potere terapeutico della risata è stato studiato fin dagli anni '80 con l'apertura di un nuovo campo di ricerca che ha preso il nome di Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI).

La PNEI è il settore di ricerca che abbraccia diverse discipline scientifiche quali la psicologia, la neurologia, l'immunologia e l'endocrinologia, studiando i rapporti che legano la psiche, il sistema nervoso, il sistema endocrino ed il sistema immunitario.

In ogni essere umano esiste una struttura psicofisica organizzata, divisa in tre importanti settori:

  • Il sistema nervoso, caratterizzato da un tessuto altamente specializzato nell'elaborazione di impulsi elettrici che raggiungono il sistema neurovegetativo e i fasci muscolari;

  • L’apparato endocrino  o sistema ormonale, ovvero l'insieme di ghiandole e cellule che secernono sostanze proteiche o lipidiche chiamate ormoni. Il sistema endocrino gestisce il funzionamento dell'organismo umano in collaborazione con il sistema nervoso.

  • Il sistema immunitario,  la rete integrata di mediatori chimici e cellulari preposti alla difesa dell’organismo da qualsiasi forma di attacco sia esterno (come ad esempio virus, batteri ed inquinanti vari) che interno (cellule degradate, cellule tumorali, etc.) in favore dell’integrità dell’organismo stesso.

Se mente e corpo interagiscono, non risulta difficile accettare l’idea che l’umore, inteso come disposizione mentale più o meno positiva, possa regolare, o quantomeno influenzare il sistema nervoso centrale, quello ormonale e quello immunitario.

Il primo caso documentato dell'effetto positivo della "terapia della risata" fu quello di Norman Cousins, un noto giornalista che si ammalò, dopo un periodo della sua vita di grande stress, di spondilite anchilosante, una malattia che passando dalla paralisi progressiva delle articolazioni porta alla morte.

Immune alle tecniche della medicina tradizionale, fu sua l'intuizione secondo cui se le emozioni negative fanno ammalare, o peggiorano inesorabilmente gli effetti della malattia, le emozioni positive non possono che favorire la guarigione.

 

Così Cousins si affidò a una terapia davvero fuori dagli schemi sintetizzabile in una dieta equilibrata, tre-quattro ore al giorno di film comici e 25 grammi al giorno di vitamina C per scongiurare il rischio di infezioni. La sua guarigione avvenne dopo circa un anno.

Da allora in poi la ricerca si è focalizzata sullo studio del fondamento scientifico del suo caso, individuando i principi fisiologici che hanno portato alla sua guarigione, tanto è vero che Norman Cousins fu investito poco tempo dopo della laurea Honoris Causa della University of California L.A.

Gli studi medici sono stati elementi caratterizzanti del percorso formativo di Hunter "Patch" Adams, il medico statunitense che comprese la necessità di curare il malato nella sua totalità e non soltanto la sua malattia. Barzellette, musica, gag comiche e un'attenzione particolare ai desideri espressi dai malati sono gli strumenti del suo essere medico. Ma ancora era presto per parlare di comicoterapia, infatti bisogna aspettare al 1986 perché un clown entri in una corsia d'ospedale.

Questo pioniere fu Michael Christensen, clown professionista del Big Apple Circus di New York,  un uomo dall'infanzia difficile  in cerca di una via da cui ricominciare dopo un lutto doloroso. Su invito dei medici dell'ospedale pediatrico di New York, incominciò a fare visita ai bambini ospedalizzati. Fu un illuminazione per lui vedere i visetti dei bambini, poco prima impauriti, brillare di gioia quando arrivava sotto le vesti di Mr. Stubbs, il suo personaggio clown. Raccolto qualche dollaro grazie ad offerte e donazioni, Michael Christensen, assieme a Paul Binder, crearono "The Clown Care Unit", unità di cura da parte di clown, che ancora oggi porta il sorriso e la fantasia negli ospedali pediatrici.

Fu così l'alba per l'ingresso dei clown negli ospedali e della comicoterapia. La comicoterapia sbarca in Europa negli anni '90, con la nascita nel 1991 dell'associazione "Le Rire Medecin" in Francia e nel 1993 della Fondazione Theodora in Svizzera per diffondersi in poco tempo in tutto il vecchio continente, Italia compresa. Da allora la tecnica si è affinata, i clown hanno indossato camici colorati e si sono dati il titolo di "dottore" malgrado non esista un corso di laurea per diventarlo. Per essere un clown dottore non basta mettere un naso rosso, ci vuole preparazione, sensibilità, consapevolezza di quel che ci si appresta a fare e tanta passione.

 

 

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